Il Sentiero dei Mulini sul Fiume Elicona e il rito del Pane;
Note di presentazione dell’Itinerario: Difficoltà: media; | |
Coordinate inizio: N 38.022031 | Quota inizio: metri 840 slm – Quota Fine: metri 660 slm |
Coordinate Fine: E 15.012045° | Dislivello: -291 mt in discesa – 291 mt in salita – Distanza: in discesa 2,01 km – in salita 2,0 km |
Escursione a piedi A/R: ore 3 /35 minuti | Lunghezza del percorso A/R: 4,06 Km |
Grado di difficoltà: Difficoltà media, dovuta al fatto soprattutto di dover superare alcuni salti lungo il fiume.
Chi non lo puo fare: Chi ritiene di non avere un minimo di agilità.
Percorso ad anello: 4 km circa nell’alveo del fiume Elicona
Cosa portarsi: Cappello, Scarpe da Trekking o da ginnastica, pantoloncini lunghi, crema solare.
Lungo il fiume Elicona si contano i ruderi di oltre 26 mulini. Ve ne proporro solo 3 da visitare insieme alla storia che li accompagna. Fino a 40 anni fa, che non sono moltissimi, ogni famiglia si faceva il pane in casa, si possedeva un forno o se ne condivideva con una Vicina. Ognuno aveva il suo piccolo appezzamento di terreno coltivato a grano destinato al consumo della propria famiglia. Fare il pane ha da sempre avuto un grande significato e per questo ogni volta era un avvenimento, quasi una festa. Fare il pane è un’arte che si imparava da piccoli e si portava insieme con la dote per la creazione di una nuova famiglia. Anche il lievito madre era spesso lasciato in dote e doveva essere accudito e tramandato come la cura di un bambino. Insieme all’arte si imparavano i riti, le preghiere per l’occasione, che accompagnavano l’impasto e la cottura del pane. All’origine era il seme di grano affidato alla terra lavorarata per la semina di novembre. E se il tempo non era stato tanto clemente, e qualcosa era andato storto, si riseminava fino a marzo tardivamente con la “Timilia” affinchè la famiglia non restasse senza farina. Il Pane come metafora della “Vita”. Quel seme di grano che deve faticare per venire su verso il cielo e alzarsi per prendere quanta piu luce è possibile per portare tanti fiori e maturare tanti semi. Con la semina e il raccolto del grano comincia il viaggio di questi chicchi, battuti, protetti e coccolati, passati alle macine, semi frantumati e ridotti in polvere per ricavarne la farina. E poi avviene la magia, per diventare pane. Si ha bisogno degli ingredienti sacri: l’acqua, il fuoco, la terra, e l’aria e del Lievito madre. La “Donna del Pane”, detentrice di questa arte, somministrava nell’impasto il lievito madre e come una sacerdotessa celebrava il rituale, accompagnato dalla preghiera, per trasformare l’impasto in pane. Percorreremo antichi percorsi all’interno dell’alveo del fiume che portavano ai mulini le cui macine erano alimentate dall’acqua del fiume Elicona: le “vie del pane”.
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