Il Sentiero Naturalistico ” Acque Grandi”:
E’ un sentiero che inizia dal quartiere Santa Caterina in Acireale (CT), dalla piazzetta, con una vista sulla timpa e sul mare, Taormina e la Calabria.
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Passeggiata con media difficoltà. adatta ad escursionisti determinati a sfidare la ripidità della risalita dalla timpa al piano (170 s.l.m.). Il suo imbocco si trova affiancato alla chiesetta della Madonna dell’Aiuto (riedificata tra il 1769 ed il 1773) che si apre sulla via omonima. Quest’ultima è una stretta stradella rurale raggiungibile dalla frazione di Santa Caterina o da Santa Maria delle Grazie, delimitata da alti muri in pietra lavica.
Questo sentiero racconta la natura incontaminata, la flora e la fauna del sito ed un paesaggio del mare e della sua costa rocciosa, e la cui scogliera è difficilmente raggiungibile dai bagnanti. Un paesaggio naturale e luoghi che raccontano una storia di fatiche di una agricoltura che ricavava i prodotti dal poco suolo che metteva a disposizione.
PARTENZA DA: Dal B&B in auto vi si giunge in 20 minuti. Con il Bus da Acicastello, che passa per Acireale ogni ora, impiega una ventina di minuti. Giunti alla Fermata di piazza D’uomo. Si raggiunge a piedi il “quartiere del Carmine” denominato “o Cammunu”, si scende per la via che scende sulla litoranea e si fa il sottopassaggio per il quartiere di “Santa Caterina”. Si percorrono delle vie strette e che portano alla piazzetta, un affaccio sul mare incantevole.
Tempo di Percorrenza: Specificare a Piedi dal B&B si impiega 1,50 ore ma in macchina o in bus in 20 minuti si raggiunge la destinazione. In 45 minuti in Bici, in Auto in 20 minuti. Giunti alla fermata di piazza Duomo di Acireale si arriva alla piazzetta e poi si percorre la strada antica fino alla chiesa della “Madonna dell’Aiuto” in altri 20 minuti.
Difficoltà: media
Dislivello: 170 metri (dal Mare alla fermata del Bus)
LUOGHI/SITI ED EVENTUALI EVENTI DELL’ITINERARIO: Elencare luoghi/siti a) in ordine di visita,
- Acireale – Quartiere del Carmine- Santa Caterina – tappa – Vista panoramica dalla piazzetta sul mare;
- Percorso della strada che arriva ad una prima chiesa e poi fino alla Madonna dell’Aiuto, tra fauna e flora tipica, Rilievi paesaggistici della costa, muri a secco in pietra lavica, e vecchi manufatti, fino alla Chiesa Medonna dell’Aiuto;
- Costeggiando la piccola stradina rurale che porta il nome della Chiesa.
- Il paesaggio si fa piu mediterraneo, articolato tra grandi alberi di origine mediterranei, Bagolaro, Eucalipto, Alaterno, Ulivo domestico ed Edera arborescente, fino al ciglio del Costone lavico;
Tempo di Percorrenza: Si puo arrivare in auto fino alla chiesetta della Madonna dell’Aiuto. si raggiunge a Piedi il mare da un sentiero.
Difficoltà: medio
Dislivello: 170 s.l.m.
Superato un cancello metallico aperto la stradella diventa un viottolo. Dopo l’incontro con un monumentale esemplare di Roverella, si giunge su un falsopiano che si affaccia quasi a picco sulla scarpata sottostante e che offre un’estesa visuale sul mare: a destra la spiaggia diAcquegrandi ed a sinistra i declivi della Timpa di Don Masi, dove sono presenti la Roverella, l’Olivastro e popolamenti di Cannuccia del Reno (Arundo pliniana). È un eccellente punto di osservazione per l’avifauna. Nei pressi del pianoro, doveva localizzarsi uno dei punti di avvistamento distribuiti sul litorale ai tempi delle incursioni piratesche. Troviamo inoltre un cippo commemorativo dedicato al giovane Matteo Mustica, sub catanese deceduto per embolia nel sottostante specchio d’acqua. Ci si incamminerà verso il mare per uno scosceso sentiero a gradini in pietra che attraversa la scarpata con punti di dislivello accentuato e si immerge nel paesaggio consentendo di osservare aspetti tipici di vegetazione (Olmo, Bagolaro, Alaterno, Euforbia, Fico d’India, Asparago pungente, Garofanino delle rocce), nonchè spaccati geologici di notevole interesse. Giunti sulla spiaggia, ampia ed estesa per alcune centinaia di metri, formata essenzialmente da pietre arrotondate dalla azione marina (coculi), è probabile rinvenire la sorgente a fior d’acqua che dà il nome al luogo: è di portata variabile, una volta copiosa (da cui il nome ranni = grande). Spostandoci verso nord, sulla battigia si osservano grandi macigni alveolati per corrosione dei sali marini e diverse specie vegetali costiere (Violaciocca, Cappero, Spinasanta, Finocchio di mare). Dopo circa 200 metri (ma è assai difficoltoso giungervi via terra) troveremo un significativo giacimento fossilifero.
NOME E COGNOME DELL’AUTORE: Silvio Scuto