Nel territorio dei Nebrodi assistiamo ad un progressivo ed inesorabile abbandono delle terre e anche dei Noccioleti, è il fenomeno conseguente è lo svuotamento dei paesi e il disintegrarsi delle comunità residenti, migranti verso territori piu rassicuranti. Tutti gli esseri viventi assumono un ruolo fondamentale nel ciclo vitale dei territori montani e sostanzialmente contribuiscono alla formazione e alla stabilità dell’habitat e del Paesaggio. In questi territori montani si viene a configurare una forma nuova di agricoltura che assume nuovi compiti di Custodi della Natura e di nuova interazione tra montagna e città e tra “tradizione” e “modernità.” Un significato nuovo di Agricoltura che si vede ad assumere compiti diversi e nuovi nella Comunità non solo come fornitore di prodotti della terra ma anche come fornitore di servizi alla comunità stessa, non di meno sul piano sociale svolge un ruolo rifondante di un nuovo modo di fare comunità. E’ la Comunità transitoria e itinerante. Una nuova forma di turismo dove i residenti della città, per brevi periodi, una settimana, un mese o più, si spostano in montagna: per riposo, per lavoro, per turismo, per studio, e diventano parte integrante della Comunità Accogliente.
Il Turismo sulla montagna per noi umani rappresenta per Alcuni una necessità per poter staccare la spina dalla routine e per Altri una fonte di reddito e ciò ci motiva alla tutela del Paesaggio, sinonimo di bellezza e naturalità.
Il modo di fare Agricoltura sulla montagna deve avere quindi un altro approccio di tipo agro-ecologico, dove ogni essere vivente ha lo spazio necessario per interagire costruttivamente con il resto del Creato. Per la categoria degli umani il rispetto del paesaggio e dell’abitat a tutela di tutti esseri viventi che contribuiscono a formarlo è un orizzonte nuovo ancora tutto da costruire e formalizzare in un nuovo approccio di fare agricoltura considerata spesso “marginale” ma che in effetti ha un grande valore ambientale e sociale. Ma quale è il principio fondante di un Agricoltura Agro-Ecologica? E’ la necessità di condividere l’Habitat con tutti gli Esseri del Creato. Da un lato noi umani potremo svolgere un ruolo di timido regolatore e dall’altro garantire che ogni essere vivente e ogni elemento naturale possa essere assecondato nel proprio interagire con il Creato.
2 commenti su “L’agroecologia – un modo futuristico di fare agricoltura di Montagna a Montalbano Elicona”
Bellissimo articolo Silvio. Un abbraccio
Pingback: L'oasi biologica nel cuore della Sicilia che ha recuperato le terre dei Nebrodi - Ufficio di Scollocamento