I Sicani sono arrivati in Sicilia da almeno 4000 anni, un lungo viaggio iniziato da circa 10.000,00 anni, dalla loro terra originaria e con percorsi diversi, alcuni sono discesi dallo stivale italico, altri sono provenuti dal medio oriente e chissà da quanti altri posti precedentemente stanziatisi. I flussi immigratori ha avuto una durata di almeno 700-800 anni e su ondate successive, verso la terra di Sicilia che hanno chiamato “Trinachìa” la odierna nostra Sicilia. I Sikani hanno scelto la Sicilia come terra da abitare e mettere radici, una terra descritta come una sorta di terra promessa, Un popolo che si è adattato alle varie ingerenze e dominiazioni susseguitisi senza sosta fino ad oggi. Forse è un popolo di “vinti”, ma che resiste piu di quello che noi immaginiamo alle culture imposte, e alla storia mistificatoria dei vincitori. Anche oggi i Sikani hanno lasciato tracce indelebili sui siciliani, piu di quello che possiamo ritenere, nella nostra lingua siciliana ci sono tracce della loro lingua originaria, fondata sul proto-sanscrito. I Sikani non avevano intenti belliggeranti e neanche di costituire un grande e unico regno Sikano. Un popolo legato dal loro profondo rapporto con la Natura, la terra, le stelle e i loro antenati, questi, portatori di un essenza divina da tramandare alle future generazioni. Un popolo che sapeva coltivare la terra, che conosceva le stelle, sapeva andare per mare e sapeva come orientarsi con le stelle, con una profonda conoscenza delle erbe medicinali e dell loro impiego per curare. Il fondamento della loro spiritualità si imperniava nella capacità di riconoscersi parte integrante di una Natura che amavano e rispettavano e talvolta fino a venerarla. Le grandi pietre e le forme in cui si delinevano erano espressioni di signicati spirituali e poi promontori, luoghi prescelti per avvicinarsi quanto piu al cielo. I grandi alberi, rappresentavano i luoghi di contatto con il Cielo e con quel Mistero che tutte le esperienze spirituali umane hanno espresso nella loro Ricerca di quell’Oltre che l’umanità ha sempre riconosciuto e custodito nel proprio interiore. L’Argimusco esprime quelle caratteristiche che i Sikani ricercavano per esercitare il loro culto a Madre terra, Dio Sole, un luogo dove evocare i propri antenati. Oggi, l’Argimusco conserva ed emana un fascino che tocca nel profondo ogni sensibilità umana, sul piano spirituale ed anche piu superficiale ed emozionale.