“Pantano Ilice”
E’ uno dei sentieri dell’Etna sul versante orientale, sopra il paese di Milo, una altitudine di 937 s.l.m..
L’Ilice di Carrinu (o Ilice dû Pantanu) è un albero di leccio (Quercus ilex), ubicato ad un’altezza di 937 m s.l.m. nelParco dell’Etna (Zona B) (CT) su suolo vulcanico e contornato da un noccioleto. È sicuramente il leccio più vetusto dell’Etna: l’età stimata è di oltre 700 anni.
Nel 1982 il Corpo forestale dello Stato lo ha inserito nel patrimonio italiano dei monumenti verdi, forte di 22.000 alberi di notevole interesse, ed evidenziato tra i soli 150 di eccezionale valore storico o monumentale.
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E’ “Sentiero natura” tra i piu facili, adatto per i bambini e le famiglie e gruppi di escursionisti che non vogliono faticare troppo.
SENSO DELL’ITINERARIO: Si raggiunge da una mulattiera il cui ingresso si trova a 100 metri dalla stradella della forestale del sentiero. Nel percorso si incontra un paesaggio tipico della vegetazione dell’Etna e da una vegetazione agraria residuale di una agricoltura che un tempo si spingeva a queste altitudini. Per lo più caratterizzati da frutteti Mele gelate, Cola, e mele deliziose, ecc. pere, gelsi, e castagni. Tra la vegetazione spontanea riscontriamo la ginestra dei carbonai (spartium Jungeum), il ginetrisno (genista spp.), la ginestra dell’Etna, e poi la rosa canina, rovi, Euphorbia, tra la vegetazione arborea troviamo l’Ilice una quercia sempreverde (quercus Ilex), la quercia caducifoglia la “Roverella” (Quercus pubescens), castagni, ecc. Il paesaggio si espande a ovest i crateri centrali , ancora fumanti, a est sul mare fino dall’abitato e alla costa con un panorama stupendo da Siracusa a Taormina, alla costa calabra. La passeggiata costeggia una antica casa di campagna tipica costruzione delle case contadine, risalente del secolo scorso, che si articola in tre ambienti, un riparo per gli animali annesso alla casa, un vano dove c’è un forno e la cucina ed pagliericcio per dormire posto su un piano rialzato costruito in legno. Annessa, ancora, c’è la cantina,segno che anche a questa altitudine si faceva il vino. Possiamo notare ancora la tipica composizione dei manufatti: la vasca del “pesto” dove si schiacciava l’uva di solito con i piedi nudi, la vasca di fermentazione, posta piu in basso, e la vasca di raccoltà del mosto fermentato, una vasca più piccola “il Tino” da dove il mosto veniva trasferito nelle botti di legno.
PARTENZA DA: borgo di Caselle, nel Comune di Milo. Con la macchina si percorre lo sterrato per circa 1000 metri, fino ad arrivare ad una strada della forestale lastricata in pietra lavica. Si posteggia l’auto in uno slargo vicino.
Tempo di Percorrenza: Quota di partenza: Borgo Caselle 800 m s.l.m., Dislivello: 80 m., Lunghezza del percorso: 1,6 km, Tempo di percorrenza: 1 ora a piedi.
Difficoltà: facile
Dislivello: 80 metri
LUOGHI/SITI ED EVENTUALI EVENTI DELL’ITINERARIO:
1 Quota di partenza: Borgo Caselle (Comune di Milo) 800 m s.l.m. si giunge con l’auto, Dislivello: 80 m._tappa :alla strada lastricata della forestale, di può posteggiare.
2 Si percorre per circa 150 metri il lastricato lavico – e lo si lascia al primo sterrato a sinistra – tappa lo sterrato a 50 metri si biforca e si prende a destra.
3 si percorre per circa 800 metri e si incontra sulla sinistra un’antica casetta rurale _tappa.
4 Si continua fino ad incontrare sulla destra una recinzione della forestale, siamo quasi vicini, si scende lo sterrato ripido e sconnesso per altri 100 metri e a destra si intravvede un sentiero. Si prende il sentiero e si sale Tappa.
5 si sale per circa 350 metri Tappa: fino ad incontrare l’Albero di Carrinu”, è la quercia che stiamo cercando, grande maestosa, bellissima.
Silvio Scuto