CEAN (Centro Educazione Ambientale Nebrodi)

Abbiamo la Connessione?

Se non c’è connessione, siamo fuori dal nostro tempo. Così si afferma. In un posto di montagna come Montalbano Elicona troviamo scarsa connessione. Ma esiste la possibilità che in un posto come questo potessimo trovare una altra tipo di connessione, e la piu importante della nostra Vita. E’ la Natura che è la fornitrice di questo servizio, ed anche gratuito, è un invito a investire un po del proprio tempo nella riflessione, nella meditazione e nella connessione con la Vita. La proposta di tornare a immergersi nella natura, per ritrovare il proprio equilibrio interiore e il senso della propria esistenza, è un messaggio che risuona con tutti noi, soprattutto in un mondo così frenetico e pieno di distrazioni.

Le attività che si propone nei nostri Tour, come esplorare i boschi e immergersi nei suoni e nei profumi della natura, creano occasioni per riscoprire non solo la bellezza del mondo esterno ma anche la ricchezza del nostro universo interiore. La connessione con i luoghi e la loro storia può davvero arricchire la nostra esperienza e offrirci nuove prospettive sul nostro cammino.

Attraverso la cucina del nostro ristorante “Il Ritrovo dei Re”, e l’accompagnamento in esperienze sensoriali immersive durante i nostri trekking e passeggiate meditate, si ha l’opportunità di risvegliare i sensi e riavvicinarsi a quella parte di noi che spesso trascuriamo. È in questi momenti di contemplazione e presenza che possiamo accogliere le intuizioni e le verità che emergono dal nostro cuore.

Anche la nostra proposta di ospitalità nel nostro Albergo Diffuso “Borgo Antico Montalbano”, è in armonia con la natura e la cultura del luogo, rappresenta un’opportunità unica per riconnettersi con se stessi e con l’ambiente circostante, stimolando una nuova consapevolezza e un modo di essere che si distacca dagli schemi convenzionali.

In conclusione, la nostra intenzione è di promuovere un’esperienza che unisce la scoperta, la riflessione e la connessione con la Vita, è un invito prezioso per tutti coloro che desiderano vivere in modo più autentico e significativo.

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Il Cibo, racconta lo Spirito della Vita che ci circonda

Abbiamo bisogno del cibo che dà energia,  per sostenerci, il cibo che fa bene deve essere genuino, ricavato da un modo di coltivare sano e nel rispetto delle dinamiche naturali che le caratterizza in Natura, senza esasperare, pressare, condizionare, stravolgere, costringere, gli elementi a modificare il proprio comportamento altrimenti dettato da meccanismi naturali. Ma quando ci cibiamo abbiamo bisogno di avvertire che ci farà bene e che ci porterà quella energia in grado di farci vivere meglio e che ci consentirà di dare il meglio di noi stessi. Ingerendo il buon cibo facciamo in modo che diventi parte di noi stessi, ciò vuol dire che altri esseri viventi stanno condividendo se stessi per continuare quel processo meraviglioso che è la Vita. Ma anche noi saremo cibo per Altri esseri viventi e parteciperemo allo stesso processo della Vita. E così potremo fare in ogni azione che faremo durante la nostra vita. Ogni nostra azione è un atto energetico che si spenda per la Vita oppure no. Ogni ristoratore, celebra un rito per ogni tavolo che serve il suo cibo, una celebrazione alla Vita, comunica la storia e il territorio di provenienza di ogni ingrediente ed allora il commensale se ne andrà arricchito non solo dell’Energia dispensata nel cibo somministrato, ma acquisirà una consapevolezza ed una conoscenza che gli consentirà di partecipare attivamente alla Celebrazione, a questo atto che diventa sacro, per la partecipazione e la condivisione con il Creato. Questa Celebrazione alla Vita è dettata solo dall’Amore e non puo essere solo compreso da un approccio di carattere professionale.

Pensieri di Silvio

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I Sikani e Bakano

I Sicani sono arrivati in Sicilia da almeno 4000 anni, un lungo viaggio iniziato da circa 10.000,00 anni, dalla loro terra originaria e con percorsi diversi, alcuni sono discesi dallo stivale italico, altri sono provenuti dal medio oriente e chissà da quanti altri posti precedentemente stanziatisi. I flussi immigratori ha avuto una durata di almeno 700-800 anni e su ondate successive, verso la terra di Sicilia che hanno chiamato “Trinachia” la odierna nostra Sicilia. I Sikani hanno scelto la Sicilia da abitare e per mettere radici, una terra descritta come una sorta di terra promessa, Un popolo che si è adattato alle varie ingerenze e dominiazioni susseguitisi senza sosta fino ad oggi. Forse è un popolo di “vinti”ma che resiste piu di quello che noi immaginiamo alle culture imposte, alle mistificazioni della realtà, alla storia mistificatoria dei vincitori. Anche oggi i Sikani hanno lasciato tracce indelebili sui siciliani, piu di quello che possiamo ritenere, nella nostra lingua siciliana ci sono tracce della loro lingua originaria, fondata sul protosanscrito. I  Sikani non avevano intenti belliggeranti e neanche di costituire un grande e unico regno Sikano. Un popolo legato dal loro profondo rapporto con la Natura, la terra, le stelle e i loro antenati, questi, portatori di un essenza divina da tramandare alle future generazioni. Un popolo che sapeva coltivare la terra, che conosceva le stelle, sapeva andare per mare e sapeva come orientarsi con le stelle, con una profonda conoscenza delle erbe medicinali e dell loro impiego per curare. Il fondamento della loro spiritualità si imperniava nella capacità di riconoscersi parte integrante di una Natura che amavano e rispettavano e talvolta veneravano. Le grandi pietre e le forme in cui si delinevano, i grandi alberi e i promontori, le alture, rappresentavano i luoghi di contatto con il Cielo e con quel Mistero che tutte le esperienze spirituali umane hanno espresso nella loro Ricerca di quell’Oltre che l’umanità ha sempre riconosciuto e custodito nel proprio interiore. L’Argimusco esprime quelle caratteristiche che i Sikani ricercavano per esercitare il loro culto a Madre terra, Dio Sole, un luogo dove evocare i propri antenati. Oggi, l’Argimusco conserva ed emana un fascino che tocca nel profondo ogni sensibilità umana, sul piano spirituale ed anche piu superficiale ed emozionale.

La Donna una figura ancestrale al Centro del Vita del Villaggio

La donna rappresentava quell’Essere che per naturale predisposizione era in grado di entrare in connessione con il Creato. Quell’Essere che meglio del Umanità maschile rappresentava la Vita. Per questo aveva una alta considerazione nella gestione quotidiana del Villaggio, un Essere che portava il germe naturale della divinità, Colei che poteva generare Vita e che si collegava naturalmente con i ritmi delle stelle e della Vita Stessa. Durante i Riti propiziatori aveva un ruolo centrale nella celebrazione della Vita e delle sue fasi. Questo approccio alla Vita consente di definire una organizzazione del Villaggio del Tipo matriarcale, dove era la Donna il centro della Vita. E’ strabiliante come ci siano delle assonanza con la Spiritualità Cristiana, segno di una Verità in Comune fuori dal tempo e dallo spazio.

Si sta parlando molto dell’Argimusco e vari estimatori hanno dato informazioni e fomulato ipotesi che rendono questo luogo particolarmente misterioso ed interessante. Molti indizi lasciano pensare all’Argimusco come un luogo sacro antico, dove le genti abitanti nelle terre intorno in prossimità del mare come la città di Bakano (denominata successivamente Abakainon) dista appena 8 km dall’odierno paese di Tripi erede di una città famosa in tutto il mediterraneo come “Abakainon”. L’Argimusco faceva parte del territorio di Bakano distante dall’agglomerato piu urbanizzato lontano circa 6-8 km. Attorno a questo luogo sacro, presumibilmente si distribuivano, all’interno di fitti boschi di querce, altri villaggi sikani, tra cui qualcuno di questi era stanziato nella foresta dell’Argimusco; custodivano il sacro fuoco ed esercitavano il culto di Madre Terra e del Dio Sole. Ogni grande pietra rappresentava una fase e un aspetto della Vita ed in ogni Pietra si prediligeva un rito propiziatorio, una guarigione, una Visione, dove la presenza di figure saccenti: sciamani, monaci, maghi, sacerdoti, scienziati, medici, filosofi, psicologi, ecc. si prendevano cura di una grande pietra/Altare e di tutti quei pellegrini a cui era necessario la risposta e una soluzione di un problema. Poi vi erano i grandi Riti del Tempo: gli equinozi e i solstizi. Erano i momenti sacri della Vita e delle sue fasi, delle stagioni, la Luce era la grande protagonista. Attraverso la Luce tutto si genera, tutto si organizza alla e per la Vita. Erano momenti di festa e dei grandi riti propiziatori per la fecondità della Terra. Il territorio in cui insistevano i villaggi che afferivano a Bacano era molto vasto e comprendeva il territorio di Montalbano e Tindari, ecc. Per molti secoli i Sikani vissero tranquilli, tranne di qualche scorribanda piratesca in cerca di viveri, e schiavi da catturare e vendere. Per questo man mano si ritirarono in luoghi più custodibili e difendibili. Il sopraggiungere successivo dei Siculi, un ceppo dello stesso popolo dedito alla pastorizia e piu belligerante, con una spiritualità legata al Dio della Guerra, e patriarcali, non consenti una pacifica e serena convivenza e costrinse i Sikani piu tradizionalisti a cercare terre piu interne alla Sicilia dove conservare le tradizioni religiose e le loro approccio alla Vita e alla Natura che li carattezzavano.

 

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A mio Papà..

Il Tempo passa

e non passa tempo

che non abbia un ricordo di Te..

Un giorno eri, e oggi io sono,

e poi ancora sarò…

E tu sei lì

nei miei pensieri,

sapendo di ritrovarti in giro per il Creato

e potermi avvicinare a te come non mai…

Io sarò così per il mio figlio e così ancora, e chissà per quanto,

per Tutti, ancora..

E’ solo un atto di amore che ci raggiunge e ci mette insieme.

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Un Cammino verso Se Stessi

Montalbano Elicona un paese dei Nebrodi di fronte alle isole Eolie, un paese in via di spopolamento, un luogo attraversato dalla storia, ricco di Natura e Silenzio, un posto naturale per ritrovarsi e riflettere. Nel 2016 ci siamo stabiliti in questo paese, provenienti dalla città di Catania, caotica e stressante e come tutte le città spersonalizzante. In queste luogo quasi sperduto abbiamo pensato di riprendere il senso della nostra Vita e abbiamo fondato una cooperativa sociale che avesse lo scopo di procurarci da vivere e di potere dare accoglienza a coloro i quali come noi, volessero condividere questo nostro desiderio di riprendersi dalla quotidianità. In questi anni abbiamo voluto spendere la nostra creatività staccandoci dal quel modo di pensare e di fare, a tutti noto: ” del si è fatto sempre così” aprendoci alle novità di vita e alle intuizioni che questo luogo ci suggeriva. Molte attività sono nate dall’orto, all’ospitalità e al giardino ornamentale che rendesse questo posto di soggiorno speciale e colorato. Adesso stiamo pensando di trovare una proposta da fare a persone che come noi vogliano trascorrere un periodo di rflessione da dedicare a se stessi, con la lettura, lo scambio culturale, meditazioni e contemplazioni in Natura o avvalendosi delle nostre camminate guidate, i nostri alloggi nel centro storico arabo, non sono veicolabili con le auto, e quindi un luogo dove si puo camminare e ascoltare le pietre delle case che attraverso i secoli hanno assorbito la vita dei questi villaggi nei secoli. Oppure proponimao di investire, il proprio tempo, volendo, in diverse attività della cooperativa e che ti proponiamo, la cura del nostro orto, la cura del nostro giardino, è un modo per “imparare e riflettere, facendo”, per dedicarsi al relax e al benessere del corpo e della mente.. “

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Ogni Cammino porta dentro di Te

Cosa vorrei comunicare ai nostri Ospiti? 

Voglio offrire una esperienza da ricordare, che possa dare spunti per migliorare le quotidianità di Ciascuno. Essenzialmente proponiamo un approccio alla Passeggiata di tipo Spirituale ed Esperienziale. Io propongo un “Cammino meditato” più che commentato, cogliendo nella Storia e nella Natura i suoi meccanismi e cio che nel tempo, questi, hanno rappresentato  per l’Umanità.  Durante i nostri cammini, intendo fare sperimentare alcuni elementi esperienziali con l’intento di dare un approccio con la Spirito della Natura e di cui siamo intima parte. Un Albero se sente che il nostro cuore (i nostri sensi superiori, intuizione, ispirazione, premonizione, ecc.) e la nostra mente è aperta, ci parla, noi dobbiamo solo restare immobili e ascoltare e coltivare l’amore e il rispetto per questo Essere meraviglioso. Pertanto i nostri Cammini hanno alcuni contenuti che intendo mantenere e sperimentare in ogni escursione, approfondendo di volta in volta Ciascuno degli elementi costitutivi: L’aria, l’acqua, il fuoco, la terra e la Luce che attiva ogni cosa e li trasforma. 

  1. introduzione alle Tecniche di meditazione;
  2. Abbraccio con l’Albero;
  3. Stare Insieme e con il Cibo da condividere;
  4. Cogliere l’elemento spirituale di ogni cosa, e cioè quella spinta vitale verso il compimento armonioso di ogni cosa.
  5. Le mie escursioni sono rivolte a famiglie con Piccoli, in particolari madri o padri separati che vogliono fare l’esperienza con i propri piccoli (da 8-15 anni); Le attività oltre che una camminata non troppo impegnativa, prevede un lavoro di gruppo nel preparare il pranzo, l’occasione dell’amicizia, lo scambio, il reciproco sostegno, e contribuire a preparare il pranzo; Con il ringraziamento per il cibo che consumiamo, la pulizia dopo aver bivaccato, riscoperta di un rapporto con la Natura, l’abbraccio con gli Alberi; Esercizi di fiducia; conoscere l’albero come sogggetto spirituale;
  6. Tipologie di proposte escursionistiche:
    1. Escursioni di piu giorni in tenda nei Rifugi (le chiavi dei Rifugi);
    2. Escursioni di mezza giornata compreso il pranzo;
    3. Escursioni di un giorno compreso il pranzo;
    4. L’Argimusco – un viaggio nella storia e nel significato delle grandi pietre;
    5. Il Bosco Malabotta – Conoscere il Bosco, come imparare a conoscere se Stessi;
    6. Percorso dei Mulini antichi ad acqua, lungo il corso del Fiume Elicona;
    7. Abakainon – Una storia da scoprire dalle origini Sicule;
    8. Mountain Bike a pedalata assistita
    9. I nostri Itinerari saranno incentrati su alcuni Elementi che di volta in volta verranno approfonditi: Itinerari dell’Acqua, Itinerari del Fuoco, Itinerari nei Boschi; Itinerari dell’Aria e del Paesaggio; Itinerari della terra, minerali, ecc.

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La Vita in un Fiore. Dedicato a mia mamma.

 

Non avvicinarti alla mia tomba piangendo.

Non ci sono. Non dormo lì.

Io sono come mille venti che soffiano.

Io sono come un diamante nella neve splendente.

Io sono la luce del sole sul grano dorato.

Io sono la pioggia gentile attesa in autunno.

Quando ti svegli la mattina tranquilla,

sono il canto di uno stormo di uccelli.

Io sono anche le stelle che brillano,

mentre la notte cade sulla tua finestra.

Perciò non avvicinarti alla mia tomba piangendo.

Non ci sono. Io non sono morto.

[Canto Navajo]

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LA MIA SICILIA SCONOSCIUTA Dedica a Montalbano Elicona.

 

Montalbano è una conquista.
Arrivarci non è agevole: strade sconnesse, piene di buche, che si inerpicano sui monti per ridiscendere e risalire. Per certi versi mi ricorda il viaggio all’interno dell’Abruzzo, dove l’andare era forzatamente lento e ci apriva a paesaggi improvvisi. E anche qui .
L’ Etna svetta ancora alle nostre spalle. Mandrie al pascolo, cavalli che ci osservano curiosi, campi immensi di cardi violetti. I megaliti dell’Argimusco lanciano il loro richiamo. C’è un’aura di intensa spiritualità in questo sito così aperto, quasi senza confini, dove la fa da padrone il vento, che accarezza un bosco di felci.
Questa è la mia Sicilia. Sconosciuta.
Montalbano vive nei suoi anziani seduti sull’uscio a prendere il fresco, mentre i ragazzini inseguono la palla lungo le viuzze.
Il dialetto è un segno di appartenenza, la chiave che apre agli incontri. Sono siciliana anch’io- vivo al nord – anche i miei figli sono andati via … chiacchieriamo…. seduta sul pisolo davanti all’uscio. Come cinquant’anni fa. Stralci di paesaggio si intrufolano tra le case, origliano, sbirciano le nostre parole e i nostri gesti. Montagne azzurrine, pale eoliche che girano…
Abbiamo visitato il castello di Federico, imponente, con lo sguardo che vaga sulla bella vallata, le linee dei monti a volte morbide, altre più aspre e tormentate, tra Nebrodi e Peloritani, senza soluzione di continuità.
Montalbano vive nei suoi vicoli stretti e negli slarghi inaspettati, nei vasi fioriti e negli spigoli. Dettagli. C’è sempre qualcosa di magico dietro l’angolo. Bellissime chiese, essenziali, autentiche. Scalini verso il cielo. Affacci struggenti. Portali in pietra ricamata, balconi in ferro battuto.
I tetti si inseguono e si incastrano gli uni negli altri, così le case, sembrano emanare dalla roccia, come appena sbozzate.
Camminiamo lentamente. Sul selciato rimangono ancora i disegni dell’insabbiata, pochi tratti,linee guida su cui comporre e creare ogni anno nuove storie.
I nostri ospiti ci hanno accolto con un sorriso e un abbraccio. È bello il loro progetto, coinvolge la comunità, per dare ai giovani prospettive di possibilità.
Il Sud è anche questo: sapersi inventare o andare via. Per ritornare ogni giorno con la mente e col cuore, perché un paese è per sempre e “anche quando non ci sei resta ad aspettarti”.
Il Belvedere toglie il respiro. Laggiù c’è il mare. Strano pensarlo verso nord. La costa incomincia a pulsare e i miei occhi lacunosi mi regalano aloni diffusi. Sono stelle cadute dal cielo, segnano spazi, donano sogni. Orizzonti mutevoli e inafferrabili.
Amica mia, mia cara, non sono una brava cacciatrice di lune come te. Non so scovare lune “stralunate” d’azzurro o velate di rosso ma, forse, intuisco la pace che riesce a sfiorarti in questi luoghi. La luna stasera sorride con tenerezza.
Per tutto il pomeriggio il vento ha giocato con le nuvole. Le ha strapazzate,le ha sbattute, per poi ritrovarle ed abbracciarle ancora. È un vento che stravolge, che sferza e fa male, che porta memorie. Eppure, tutto ciò che è passato non è stato perduto se continua a vivere così potente. E Montalbano, borgo tra i borghi, è il paese di ognuno di noi, che ci ha coccolati e protetti, che ci ha accompagnato per mano attraverso la frenesia che rischiava di travolgerci. Con il silenzio dei vecchi che aspettano e il chiacchiericcio allegro dei bambini, il profumo della terra e le macchie rosse dei gerani.
La sera è scivolata nella notte.
La luce fioca dei lampioni si frantuma, si fa polvere e ricopre d’oro le antiche pietre.

Autore Puglisi Gaetana – 2018

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La Natura, la nostra Maestra

Oggi ho visto una un fiore di rosa, rosa. Una immagine che è rimasta presente nei piei pensieri della giornata, pensieri preoccupati, pensieri gioiosi, pensieri problematici, pensieri tristi, pensieri ansiosi, e anche pensieri colorati, ecc. ma quel fiore di rosa la cui bellezza spiccava si è presentata per ogni pensiero mischiandosi; mi ha stemperato ogni spasmo, ogni eccesso, ogni mediocrità, ogni colore di malinconia. Mi viene in mente quella frase famosa “la Bellezza Salverà il mondo”, accostandola alla vista della mia rosa e alla sua forza, con la sua semplice Bellezza. Osservando i comportamenti di un Albero e poi, della Vita esistente in un Bosco, comincio a comprendere cosa può vuol dire “La Vita”. E traggo una considerazione: la Natura mi può insegnare molte cose sulla mia Vita.

Mi vengono in mente alcune parole e concetti che ho letto tanti anni fa, capite poco e scarsamente da me considerati. Oggi cominciano ad assumere significati profondi che possono descrivere alcuni aspetti dello stile di vita di un Albero e poi della intera comunità degli Alberi, il Bosco. Parole come la mitezza, Letizia, Pace, Armonia, Semplicità, Leggerezza, Solidarietà, Cooperazione, Dono di sè, e tante altre. Sono Parole umane con significati umani, poco considerate da punto di vista degli Alberi. Le piante, sono convinto, hanno sviluppato azioni e comportamenti ben piu profondi al punto di tollerare e lasciarci fare danni contro la Natura stessa, probabilmente per darci tempo di comprendere ed acquisire consapevolezza della Vita Stessa a cui apparteniamo. Certo, a tutto c’è un llimite oltre il quale avviene una forma di intolleranza e successivamente la espulsione dalla Vita stessa, rischiamo che la nostra presenza su questo Pianeta venga considerata come gli effetti di una malattia. Ma quello che piu mi fa pensare è quello che ci perdiamo, con il persistere del nostro sconsiderato stile di vita, ci perdiamo di essere felici e di vivere in armonia con il Creato, a sviluppare quello scambio di energia che ogni essere vivente ha bisogno. La scienza Comincia appena adesso a dimostrare le enormi capacità delle piante di relazionarsi con l’ambiente piu di quello che sappiamo fare noi, dimostranto una intelliggenza superiore e probabilmente una coscienza superiore a noi Umani.  Solo pochi umani hanno intuito tali capacità delle piante, i santi come San Francesco di Assisi per esempio, E le culture antiche che avevano individuato nell’albero un Essere vivente sacro tanto da farne oggetto di culto (alberi sacri, Boschi sacri, Pietre Sacre, ecc.), come nella cultura arcaica Sicula, Sikana, Inca, ecc. Per poter comprendere il Bosco la via piu semplice è quella ascetica e meditativa. Prendiamo alcuni spunti dalle regole di convivenza monacale come quella di San Benedetto da Norcia.

L’Amore come strumento e fine di ogni azione;

  1. La dimensione spirituale và coltivata al pari di quella civile;
  2. Il lavoro come modalità del “fare”, costruire, edificare, il Bene Comune;
  3. Ora ed Labora;
  4. La preghiera come momento di connessione con il Creato e per la ricerca dell’Armonia interiore e cosmica;
  5. Ricomporre ogni conflitto con il Dialogo e il confronto;
  6. Convivere con i propri limiti, contenere, limitare, governare, gestirei propri limiti.
  7. Operare per il bene comune e cercare la Pace;
  8. Operare per la Giustizia;
  9. Chi non ha recato sofferenze al tuo vicino prossimo? Vivi per per-donare;
  10. Il Tempo che ci è dato serve per riconoscere e correggere i nostri difetti.

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Non Basta …

Per sentirsi liberi non basta aspirare alla Libertà come momento in cui tutto mi può essere permesso. La Libertà richiede un grande atto di responsabilità, che talvolta puo comportare delle rinunce. La consapevolezza della mia libertà è tale solo se rispetta il modo di essere di tutti gli Esseri viventi che ci circondano, ciò presuppone essere consapevoli della vita che ci sta intorno a noi e come questa può venire condizionata dalle nostra scelte. La ricerca di un equilibrio è frutto di una consapevole scelta che tiene conto della ricerca di una maggiore armonia del Creato.

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