Silvio Guida Naturalistica

Socialità ed Agroecologia

Oggi sono contento, ho un pensiero che mi gira in testa frutto di tante idee, sogni, frammenti di emozioni e desideri, vediamo di riuscire a scriverlo. Un principio dell’Agroecologia è quello che ogni essere vivente ed elemento, è parte itegrante di quel sistema ambientale e naturale da cui ci si origina e per il quale ci adoperiamo per lasciarlo meglio o peggio di quanto lo abbiamo trovato. Il Concetto di condivisione esprime l’assunzione di una serie di comportamenti utili a migliorare cio che a noi è Prossimo,  e di conseguenza influisce sull’intero universo. Noi partecipiamo all’armonia cosmica inconsapevolmente,  per quel principio di “Causa ed Effetto.”. Ma il concetto di Armonia vale, ed anzi ne è l’espressione piu grande, nelle relazioni che ogni elemento ed ogni  essere vivente instaura con tutto ciò che è prossimo. Mi chiedo perchè tra gli umani questo bisogno di relazione con il Prossimo è percepito ma difficile a realizzare. Penso che bisogna invertire un modo di fare.  Si vive per sopravvivere e per essere felici, attraverso una percezione del bisogno di  relazione con la mia prossimità. Si Dà quel poco, come offerto in sacrificio all’altare di un Dio. Ma la condizione del “Dare” invece è la condizione normale e quotidiana che si deve assumere nei nostri comportamenti se si vuole partecipare, consapevolmente, a questa Armonia e percepirne uno stato di felicità  che ne scaturisce. Ecco quindi DARE invece che AVERE. Una rivoluzione interiore sociale per costruire Comunità. Essere disposti a rinunciare al nostro pezzo di mondo per condividerne uno piu grande costruito da Tutto ciò che costituisce la nostra prossimità.

Socialità ed Agroecologia Leggi tutto »

Abitare la Vita

Si è proprio così, “Abitare la Vita” è cosa non semplice, assecondare la “Vita”, lasciare che la “Vita” ci abiti, potrebbe sembrare la cosa più semplice da fare! Beh.. non è così..! Ci sono di mezzo le nostre abitudini, le nostre convinzioni, i nostri progetti preconfezionati, e quel modo di pensare: “Si è fatto sempre così”, ecc. Abitare la Vita vuol dire anche mettersi a disposizione della “Vita” stessa, senza accettare vincoli indissolubili. Il nostro impegno quotidiano consiste nell’assumere atteggiamenti aperti e accoglienti” verso il nuovo, l’inconsueto, disponibili anche ad un futuro incerto purchè suggestivo, che non puoi conoscere e prevedere, proprio perché esce dai canoni, del “si è fatto sempre così”. E allora il dilemma: Ci vuole più coraggio a resistere e rimanere nell’idea “Si è fatto sempre così” o ad insistere su un utopia, dando vita ai sogni, alle intuizioni, alla speranza, alla ricerca della Bellezza, ecc. Assumiamo sempre più consapevolezza che bisogna imparare dalla Natura, essa si adatta ai cambiamenti: al caldo, al freddo, al vento, alla pioggia, all’aridità, ecc. Ma resta la cosa più bella e più armoniosa da vedere, dove tutto assume il “sapore di casa” il luogo dove stai bene e ti senti al sicuro. Aspettarsi dei risultati che comprovino che sei sulla strada giusta, sarebbe la prova che hai fatto bene ad intraprendere l’intrepido e incerto futuro. No.. è un errore! Il “risultato” a cui bisogna aspirare consiste nel vivere secondo la “dimensione della disposizione” e l’agognato “Futuro” a cui aspiriamo, è già adesso e non è un obiettivo di un futuro prossimo. Sei già giunto dove pensavi di poter arrivare, forse un giorno. Solo gli alberi, gli insetti, le pietre, ecc. ti possono comprendere e accettare. Perchè essi vivono in questo modo, con leggerezza. E allora? Ci rendiamo conto che siamo sulla stessa lunghezza d’onda, via le sicurezze, peraltro false e illusorie, che ci propinano nel nostro tempo. Ci rendiamo conto di come comprendiamo meglio gli alberi, gli insetti, il vento, e come gli elementi ci appartengono, non nel senso che li possediamo, nel senso che ne facciamo indissolubilmente parte, un giorno saremo foglia, aria, terra, vento, pioggia, insetto, ecc.  Consapevoli di ciò, allora ritorniamo ad ogni elemento del Creato quella dignità che noi umani stupidamente gli abbiamo negato e noi umani diventiamo consapevoli, che tutti siamo sottesi a quella Spiritualità del Creato che tutto muove!

Abitare la Vita Leggi tutto »

E se fossimo Eterni

Pensate che trasformazione avverrebbe se ci accorgessimo, un giorno, illuminati da una improvvisa folgorazione, e comprendessimo che siamo eterni, già adesso, in un corpo che deperisce, in una mente, in una volontà, in una parte emotiva in continuo cambiamento, IO SONO ETERNO. Allora avvertiremmo di essere pienamente liberi: non avremo paura nè della vita nè della morte, nè del successo nè dell’insuccesso, nè della bellezza, nè della bruttura. COMINCEREMMO A VIVERE LE COSE CHE VERAMENTE CONTANO. Noi abbiamo un “IO” popolatissimo, come una casa piena di abitanti, che sono le nostre abitudini, I nostri pensieri cangianti, preoccupati di sopravvivere, preoccupati e presi dalla paura della morte.  Eppure Tutto ci parla di un rifluire di vita da un elemento naturale ad un altro. Diventeremo pasto per i vermi e poi terra per gli alberi, aria per l’atmosfera fino ad essere inglobati in qualche altro elemento e chissà per quanto tempo, forse all’infinito. Ma un altro elemento rifluisce nell’universo ed è la nostra “energia” che abbiamo sparsa nell’Universo attraverso i nostri pensieri e le nostre azioni, che ha fatto in modo che L’Universo non fosse come prima. Accorti di questo, avvertiremmo che ogni cosa che facciamo ha un suo peso e una conseguenza nel bene e nel male.

 

E se fossimo Eterni Leggi tutto »

Una Comunità nell’EcoBorgo, per mettere radici al Futuro

Siamo qui nel Borgo antico di Montalbano Elicona a 1000 mt. slm , Silvio e Rosaria da 5 anni, lo abbiamo scelto, abbiamo lasciato la città e ci siamo reinventati, abbiamo creato i presupposti per fondare e sviluppare una Comunità che possa trovare in questo luogo una dimensione più vicina alla nostra umanità e al rapporto con tutti gli Elementi del Creato. 

Viviamo di Agricoltura e trasformiamo le nocciole in creme e tante altre conserve ricavati dai frutti spontanei di questa terra dei Nebrodi, anche il turismo è una fonte di reddito, con la ristorazione e le passeggiate guidate.

E’ un luogo dove la Natura, ancora, detta le sue leggi a dispetto di molti tentativi degli umani di sacrificarla. Da qui si possono mettere radici e pensare ad un futuro sostenibile  e a una nuova Umanità. Contattataci per un periodo di conoscenza.  Date un occhiata al Nostro Sito e per un contatto telefonare a Silvio al tel. 3467654899

Una Comunità nell’EcoBorgo, per mettere radici al Futuro Leggi tutto »

Le passeggiate tra i noccioleti di Montalbano Elicona – Un Ambiente che ha il sapore di Casa

La Visita guidata,  al Fiume Elicona, ai Noccioleti e ai Boschi circostanti, consiste nello scoprire un ambiente che ha il sapore di casa.

La Natura ovvero tutti gli elementi e gli esseri viventi che vivono in un areale partecipano e integrano le proprie singole attività nel rispetto di un Armonia di “Sistema”, ogni elemento naturale svolge un ruolo al punto di concorrere a generare un Sistema Naturale e a mantenerlo nel suo complesso. Gli unici esseri viventi, che con i propri comportamenti, non tengono conto di tutto questo è l’animale Umano. Laddove i noccioleti sono stati abbandonati dagli umani la natura si riprende il il proprio habitat, il bosco riprende piano piano a riemergere e troviamo funghi, batteri, muschi, licheni, e poi le erbacee tipiche da bosco, graminaceee, l’acanto, il finocchietto, la ferula, ecc. e poi cespugli come il pungitopo, l’edera, la rosa canina, le piccole ginestre, ecc. e man mano le forme arbustive di alloro, di perastro, di biancospino, ecc., fino agli alberi di querce, faggio, castagno, ecc. La coltivazione dei noccioleti lasciano il posto al bosco, legittimo destinatario di questo territorio. Il mondo vegetale non è il solo a rigenerarsi. Una miriade di essere viventi ripopolano questi territori, dal mondo dei vertebrati a quello degli invertebrati, insetti, roditori, topi, ghiri, rospi, serpenti, uccelli dai piu piccoli ai piu grandi predatori. E’ un pullulare di vita e di suoni. E tutto ci richiama a uno stato di benessere percepito dagli occhi, dall’odorato, dall’udito, dal tatto che si compendia nella percezione di uno stato di “Bellezza”, come espressione di uno stato di armonia, di pace, di equilibrio. La Percezione di stare a CASA.

Tecniche colturali: La cura che prestiamo, come cooperativa agricola Handmade, ai nostri noccioleti si basano su principi di “agroecologia”, in poche parole pratichiamo limitatissimi interventi colturali, che prevedono il semplice sfalcio delle erbe prima della raccolta delle nocciole e che ha nella prevenzione degli incendi e nella prevenzione del dissesto idrogeologico oltre a procurare agli umani un cibo genuino, le nocciole la cui raccolta avviene manualmente lasciando molte nocciole a disposizione di altri esseri viventi residenti, altre motivazione a tutela dell’ambiente agroecologico. E la potatura delle parti delle piante disseccate. In tal modo favoriamo la sopravivvenza del noccioleto.

  1. Alle origini delle nostre origini: prendere coscienza che non siamo soli, che non possiamo vivere da soli, che non possiamo vivere a prescindere dagli altri esseri viventi, e che tutti gli elementi naturali, anche il vento, l’acqua, le piogge, le temperature, ecc. possono essere disturbate dalle nostre attività che spesso non tengono conto delle azioni di disturbo dell’armonia dell’habitat, senza considerare l’habitat in cui operiamo è una casa in comune con tutti gli altri esseri viventi e la superficialità e la noncuranza si potrà ritorcere, prima o poi, su noi stessi umani.

  2. Le nostre passeggiate hanno un obiettivo principale di fare una esperienza nella Natura per cogliere l’opera rigenerante della Natura stessa nell’ambiente e toccare con mano le trasformazioni che la Natura opera per sanare quello che noi umani abbiamo cambiato nel nostro esclusivo interesse. Ci renderemo conto che i nostri comportamenti incidono sulla Vita del nostro pianeta e contribuiscono a generare piu o meno “Vita” al nostro ambiente, ma soprattutto scoprire quanto tutto questo incide su noi stessi, cogliere la consapevolezza di quello che contiamo nell’insieme del “Sistema Naturale” partecipando o meno di questa “Armonia” perdendo la percezione di “senso di equilibrio”, di pace, che governa la Natura e che nel Bosco trova una delle più alte espressioni. La storia dei nostri antenati in viaggio da queste parti ci aiuta a cogliere tutte quelle domande che da sempre accompagnano la Vita e che oggi piu che mai sentiamo il bisogno di mettere al Centro del nostro quotidiano, è “la Spiritualità del Creato”.

Le passeggiate tra i noccioleti di Montalbano Elicona – Un Ambiente che ha il sapore di Casa Leggi tutto »

Le Persone speciali chi sono?

Le Persone Speciali sono quelle persone, che usano volgere lo sguardo al cielo prima che sui propri piedi ben poggiati sulla terra, sono quelle persone che non tollerano una vita fondata sulle apparenze, sono quelle persone che amano  e aspirano vivere una vita vera, che non si arrendono ai propri limiti e che Amano dare e fare fiorire la Vita attorno a Se, sono quelle persone sincere, che non svendono il proprio modo di essere al Potere e agli interessi, sono quelle persone che amano la giustizia e che la vivono e la condividono con altre persone, sono quelle persone che hanno il coraggio di scommettersi per essere se stesse, che rifiutano i vincoli e i luoghi comuni della comunità in cui vivono, sono quelle persone che si assumono la responsabilità del proprio pezzo di “Creato” e di vivere insieme ad Altri il meglio di se stessi, Sono quelle persone che amano seguire i propri sogni. Per questo non conta essere Belli o invalidi, o con un passato e la fedina penale poco pulito, o un passato di fallimenti, conta quello che vuoi essere adesso, conta intraprendere un cammino di consapevolezza, di potere vivere un altra occasione di vita insieme ad Altri per il Bene e per La VITA.

Le Persone speciali chi sono? Leggi tutto »

CLASSIFICAZIONE DELLE DIFFICOLTA’ PER ESCURSIONISMO

L’indicazione delle difficoltà di un itinerario è data per facilitare la scelta di un’escursione. Serve in primo luogo per evitare ad escursionisti ed alpinisti di dover affrontare inaspettatamente passaggi superiori alle loro capacità o ai loro desideri. Nonostante una precisa ricerca la valutazione delle difficoltà rimane essenzialmente indicativa e va considerata come tale.
DIFFICOLTA’ ESCURSIONISTICHE:  secondo una delle Tabelle CAI
T = turistico   Itinerari su stradine, mulattiere o comodi sentieri, con percorsi ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono in genere sotto i 2000 m e costituiscono di solito l’accesso ad alpeggi o rifugi. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.    
E = escursionistico   Itinerari che si svolgono quasi sempre su sentieri, oppure su tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni; possono esservi brevi tratti pianeggianti o lievemente inclinati di neve residua, quando, in caso di caduta, la scivolata si arresta in breve spazio e senza pericoli. Si sviluppano a volte su terreni aperti, senza sentieri ma non problematici, sempre con segnalazioni adeguate. Possono svolgersi su pendii ripidi; i tratti esposti sono in genere protetti (barriere) o assicurati (cavi). Possono avere singoli passaggi su roccia, non esposti, o tratti brevi e non faticosi né impegnativi grazie ad attrezzature (scalette, pioli, cavi) che però non necessitano l’uso di equipaggiamento specifico (imbragatura, moschettoni, ecc.). Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza del territorio montagnoso, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati.    
EE = per escursionisti esperti   Itinerari generalmente segnalati ma che implicano una capacità di muoversi su terreni particolari. Sentieri o tracce su terreno impervio e infido (pendii ripidi e/o scivolosi di erba, o misti di rocce ed erba, o di roccia e detriti). Terreno vario, a quote relativamente elevate (pietraie, brevi nevai non ripidi, pendii aperti senza punti di riferimento, ecc.). Tratti rocciosi, con lievi difficoltà tecniche (percorsi attrezzati, vie ferrate fra quelle di minor impegno). Rimangono invece esclusi i percorsi su ghiacciai, anche se pianeggianti e/o all’apparenza senza crepacci (perché il loro attraversamento richiederebbe l’uso della corda e della piccozza e la conoscenza delle relative manovre di assicurazione). Necessitano: esperienza di montagna in generale e buona conoscenza dell’ambiente alpino; passo sicuro e assenza di vertigini; equipaggiamento, attrezzatura e preparazione fisica adeguati.  
EEA = per escursionisti esperti con attrezzatura   Percorsi attrezzati o vie ferrate per i quali è necessario l’uso dei dispositivi di autoassicurazione (imbaragatura, dissipatore, moschettoni, cordini) e di equipaggiamento di protezione personale (casco, guanti).   EEA – F ( ferrata Facile) Sentiero attrezzato poco esposto e poco impegnativo con lunghi tratti di cammino. Tracciato molto protetto, con buone segnalazioni, dove le strutture metalliche si limitano al solo cavo o catena fissati unicamente per migliorare la sicurezza.   EEA – PD ( ferrata Poco Difficile) Ferrata con uno sviluppo contenuto e poco esposta. Il tracciato è di solito articolato con canali, camini e qualche breve tratto verticale, facilitato da infissi come catene, cavi, pioli o anche scale metalliche.   EEA – D ( ferrata Difficile)   Ferrata di un certo sviluppo che richiede una buona preparazione fisica e una buona tecnica. Il tracciato è spesso verticale ed in alcuni casi supera anche qualche breve strapiombo, molto articolato, con lunghi tratti di esposizione; attrezzato con funi metalliche e/o catene, pioli e/o scale metalliche.     
EAI = escursionismo in ambiente innevato.   Itinerari in ambiente innevato che richiedono l’utilizzo di racchette da neve, con percorsi evidenti e riconoscibili, con facili vie di accesso, di fondo valle o in zone boschive non impervie o su crinali aperti e poco esposti, con dislivelli e difficoltà generalmente contenuti che garantiscano sicurezza di percorribilità.   F: facile – M: media – D: difficile    
ALPINISTICA:   I percorsi alpinistici, in quanto tali, si snodano prevalentemente fuori sentiero; richiedono buon allenamento,esperienza di montagna, uso attrezzatura tecnica. Qualsiasi difficoltà alpinistica è da considerare superiore a quelle escursionistiche, richiede conoscenza delle manovre di cordata, l’uso corretto di piccozza e ramponi ed esperienza di alta montagna. Esistono molte classificazioni delle difficoltà alpinistiche (su roccia, in arrampicata artificiale, in arrampicata mista ecc.) per cui non vengono qui elencate.

CLASSIFICAZIONE DELLE DIFFICOLTA’ PER ESCURSIONISMO Leggi tutto »

La storia di Jemma

Come tutte le nostre storie, il legame che ha legato noi, una coppia catanese venuta ad abitare tra le montagne dei Nebrodi, e Jemma, a un bellissimo setter dagli occhioni dolci, è stato semplice e casuale. Jemma viveva  in un casolare abbandonato vicino casa nostra, veniva nutrita dal suo padrone in attesa che potesse avere l’età per imparare a cacciare e a portare al cacciatore la preda appena fucilata. Ogni sera al nostro rientro ci aspettava sul davanzale di quella casa, da un buco che lei era riuscita ad aprire per potersi affacciare al mondo. Sguardi e scambi di affettuosità fino ad arrivare al cibo che portavamo dal ristorante che gestiamo a Montalbano.  Poi è arrivato il grande giorno per Jemma, la sua prima caccia. Per voci di paese, le perfomance non erano state molto edificanti: agli spari Jemma fuggiva dall’altra parte terrorizzata! Riportata in casa, e sempre per voci di paese, era  destinata ad essere “licenziata”. Ci siamo offerti di poterla adottare e così è stato.  Bagno, veterinario, vaccini, microchip di riconoscimento sottopelle, ed una paziente relazione per potere convivere con noi umani sotto lo stesso tetto. Una “signorina” affettuosissima, per niente aggressiva, docile e fedele. Ci ha sempre ripagato così, per avere rinunciato ad un pezzo della nostra casa. Abbiamo deciso che la notte dormiva con noi in casa, e la mattina la si metteva fuori, per poter muoversi nel quartiere come accadeva fino a qualche tempo fa, insieme a muli e asini,  posteggiati davanti le case del paese in attesa di ripartire per il lavoro o un viaggio, insieme a galline e galli, che scorazzavano per le stradine del borgo medievale ecc.. Jemma è amica di tutti, conosce tutti nelle case abitate, e accetta la generosità di un pezzo di pane, un osso, un pezzo di carne, un po di pasta offertagli dai paesani. Ed ha sempre una parolina affettuosa da parte di Tutti; Lei ricambia, con un sorriso dolce, occhi teneri e la coda scodinzolante. Fa sempre bene a tutti contraccambiare per tanto reciproco  amore. Poi sono venuti i primi calori e Spank, un barboncino senza palle, che noi avevamo precedentemente adottato, è stato inutilmente irrequietissimo. Il primo calore, scampato pericolo! abbiamo cercato di tenerla in casa il piu possibile. Al secondo calore abbiamo visto un seguito di cani maschi dietro la nostra porta di casa e abbiamo cercato di tenerla in casa il piu possibile.. Alcuni dei pretendenti erano bellini, piccoli e pelosi, altri palestrati e rozzi, e altri timidi, innamorati e molto, molto sprovveduti. Lui Brown,  un setter timido, bianco e marrone, l’aspettava ogni mattina sotto l’arco di Giovan Guerino, immobile e ansioso di poterla rivedere! Quache volta ci è scappata di casa ed è stata via qualche giorno. Un giorno ero seduto allo Spirito Santo, ed è venuta a trovarmi  insieme a Lui, Brown: “Grazie della presentazione Jemma, ma adesso torniamo a casa..!”” Qualche giorno dopo rientra a casa e la chiudo evitando ancora che potesse uscire. Dopo sessanta giorni arrivano i cuccioli, 8 cuccioli. bellissimi. Ma del “Timido e molto sprovveduto papà setter” neppure la traccia, sparito!  Costruiamo un riparo in una casetta a noi vicina e trasferiamo Cuccioli e mamma, dopo qualche settimana.   Adesso hanno quasi sessanta giorni sono bellissimi e affettuosissimi, cè Poldo il furbastro, Timidina, Barilotta, Bandita, ecc. Ne mancano Due, Qualcuno se li è presi, Speriamo che li trattino bene!.

Adesso i cuccioli di Jemma cercano padroni affettuosi con cui condividere una avventura quotidiana di vita giocosa e fedele. E noi li regaliamo con piacere a chi li volesse adottare! Rosaria 3467654897 e Silvio 3467654899.

La storia di Jemma Leggi tutto »

Il Bosco Malabotta, il bosco più antico della Sicilia

La Riserva Naturale Orientata del Bosco di Malabotta si estende per circa 3.220 ettari circa tra i Monti Nebrodi e i Peloritani. Su una quota intorno ai 1300 s.l.m. si riscontra una vegetazione ricca e fiorente, alberi centenari di Cerro cosiddetti “patriarchi”, esemplari ultracentenari di Cerro.


Si racconta che il suo nome abbia avuto origine da una battuta che il nobile proprietario espresse dopo averlo perso in una giocata a carte tra nobili: “Che Malabbotta”!!. Il Bosco di Malabotta è punteggiato da numerose alture: Pizzo Castelluzzo, Serra Castagna, Pizzo Daniele e Pizzo Galera tutti rivestiti di fitto bosco,infatti per circa 80 ettari domina il Cerro (Quercus cerris), quercia dal portamento regale che può raggiungere i 30 metri d’altezza e di cui in cima a monte Croce Mancina esistono esemplari con tronco di circa due metri di diametro. Oltre a una vegetazione di sottobosco di Peonie, Biancospino, Ginestra e rosa canina, Euphorbie spp., , ecc. nei torrenti e ruscelli troviamo Mappaun sottobosco, di Felci, all’ombra dei Pioppi Neri e Salici, che costeggiano i torrenti Licopedi, Pistone e Fontanazza. Anche la fauna ricca di Gufi, Falchi, Barbagianni, Sparvieri, Martore, Volpi, Gatti Selvatici, Ghiri, Donnole,Topi Quercini, ecc. e’ presente anche ll’Aquila Reale.

Un panorama unico, dallo straordinario valore geomorfologico, ospita nella porzione Nord-orientale il sito megalitico dell’Argimusco, e una storia che risale a tempi preistorici.

Tra i sentieri piu interessanti proponiamo:

Molti i percorsi come le strade sterrate, sono dotate di punti informativi, aree attrezzate e piste ciclabili, che si prestano facilmente agli sport di montagna o anche alle semplici passeggiate.

  1. “Sentiero dei Patriarchi” (3,5 km), dopo aver raggiunto l’ex-caserma forestale,
  2. Il sentiero della“Trota” (10,5 km) che bordeggia il torrente Licopedi al centro della Riserva.
  3. Il “Sentiero di Federico II” seguito dall’imperatore per le sue battute di caccia, tra Monte Fontana Scavi e Monte Cerreto;
  4. il “Sentiero Pittari” (5,9 km)  sul versante meridionale, tra Pizzo Paolo e Punta dell’Aquila;
  5. il “Sentiero Faggita” (2 km circa) e il “Sentiero Vuturi” che aggira Monte Croce Mancia fino Portella Malpertuso, ricongiungendosi con l’ingresso di Malvagna.
  6. Il “sentiero dei Tholos e/o Cubburi” costruzioni in pietra a secco della forma agli igloo eschimesi, sorgono ancor oggi nelle contrade : Preda, Monte Castellazzo, Piano Danzi, Portella Zilla, Polverello, Taffuri, Pellizzaro e Monte delle Cerase.
  7. E poi ci sono i punti di affaccio sulla valle dell’Alcantara, o su Rocca Novara, ecc.
  8. Ogni stagione ha le sue peculiarità e ci si puo inoltrare nel Bosco per trovare luoghi che lasciano incantati;
  9. La nostra cooperativa Handmade vi propone una giornata con visita al Bosco compreso del pranzo al nostro agro-ristorante. Tel. 0941 1930688 – 3467654897
  10. La coop. Handmade ha sede in Montalbano Elicona e fa parte del Network “Rifugi Naturalistici” promossi dal Centro Parchi Nazionale.
  11. La Handmade ha un servizio Guide Naturalistiche che si possono contattare al 3467654899 (si Consiglia di lasciare un messaggio su Wapp per essere ricontattati, grazie); Oppure per avere organizzato la vostra permanenza con Vitto e alloggio e Tour guidati, contattate la nostra Agenzia Viaggi “Montalbano experience” al 3467654897.

Il Bosco Malabotta, il bosco più antico della Sicilia Leggi tutto »