Si è proprio così, “Abitare la Vita” è cosa non semplice, assecondare la “Vita”, lasciare che la “Vita” ci abiti, potrebbe sembrare la cosa più semplice da fare! Beh.. non è così..! Ci sono di mezzo le nostre abitudini, le nostre convinzioni, i nostri progetti preconfezionati, e quel modo di pensare: “Si è fatto sempre così”, ecc. Abitare la Vita vuol dire anche mettersi a disposizione della “Vita” stessa, senza accettare vincoli indissolubili. Il nostro impegno quotidiano consiste nell’assumere atteggiamenti “aperti e accoglienti” verso il nuovo, l’inconsueto, disponibili anche ad un futuro incerto purchè suggestivo, che non puoi conoscere e prevedere, proprio perché esce dai canoni, del “si è fatto sempre così”. E allora il dilemma: Ci vuole più coraggio a resistere e rimanere nell’idea “Si è fatto sempre così” o ad insistere su un utopia, dando vita ai sogni, alle intuizioni, alla speranza, alla ricerca della Bellezza, ecc. Assumiamo sempre più consapevolezza che bisogna imparare dalla Natura, essa si adatta ai cambiamenti: al caldo, al freddo, al vento, alla pioggia, all’aridità, ecc. Ma resta la cosa più bella e più armoniosa da vedere, dove tutto assume il “sapore di casa” il luogo dove stai bene e ti senti al sicuro. Aspettarsi dei risultati che comprovino che sei sulla strada giusta, sarebbe la prova che hai fatto bene ad intraprendere l’intrepido e incerto futuro. No.. è un errore! Il “risultato” a cui bisogna aspirare consiste nel vivere secondo la “dimensione della disposizione” e l’agognato “Futuro” a cui aspiriamo, è già adesso e non è un obiettivo di un futuro prossimo. Sei già giunto dove pensavi di poter arrivare, forse un giorno. Solo gli alberi, gli insetti, le pietre, ecc. ti possono comprendere e accettare. Perchè essi vivono in questo modo, con leggerezza. E allora? Ci rendiamo conto che siamo sulla stessa lunghezza d’onda, via le sicurezze, peraltro false e illusorie, che ci propinano nel nostro tempo. Ci rendiamo conto di come comprendiamo meglio gli alberi, gli insetti, il vento, e come gli elementi ci appartengono, non nel senso che li possediamo, nel senso che ne facciamo indissolubilmente parte, un giorno saremo foglia, aria, terra, vento, pioggia, insetto, ecc. Consapevoli di ciò, allora ritorniamo ad ogni elemento del Creato quella dignità che noi umani stupidamente gli abbiamo negato e noi umani diventiamo consapevoli, che tutti siamo sottesi a quella Spiritualità del Creato che tutto muove!